I primi risultati delle campagne osservative già
portate a compimento suggeriscono che l'emissione totale
di luce di tutte le stelle intracluster possa essere paragonabile
alla luce delle galassie dell'ammasso: un dato di discreto
interesse nel quadro delle ricerche sulla natura della
dark matter. Sappiamo, inoltre, che la funzione di luminosità
delle nebulose planetarie è limitata superiormente;
cioè, non esistono PN più brillanti di una
certa magnitudine limite. Perciò, dalla luminosità
massima di un gruppo di queste stelle è possibile
stimare la loro distanza. Con gli oggetti scoperti dai
ricercatori dell'OAC è dunque possibile stimare
la distanza del lato dell'ammasso della Vergine ch'è
più vicino a noi. Questa risulta inferiore del
15% a quella del centro dell'ammasso. Dunque, il Virgo
cluster ha approssimativamente la forma di un sigaro con
una profondità di 10 milioni di anni luce.
Nuovi studi permetteranno di costruire una mappa di posizioni
e velocità delle PN intracluster e di capire i
processi di formazione degli ammassi di galassie, le più
grandi strutture auto-gravitanti dell'Universo.