La missione ESA BepiColombo è uno dei progetti del programma “Cornerstone”, che nel decennio passato ha delineato gli sviluppi futuri dell'attività spaziale dell'agenzia europea. Approvata definitivamente nel Novembre '03, la missione è destinata a mettere una sonda in orbita polare attorno a Mercurio.
Rappresentazione artistica della sonda BepiColombo in orbita intorno al pianeta Mercurio.
Mercurio è un estremo del nostro Sistema Solare, avendo subito sin dalla sua formazione le più alte temperature e le più severe variazioni della stessa rispetto a qualsiasi oggetto planetario. Esso costituisce un laboratorio reale dei processi di formazione dei pianeti nelle parti più interne e calde di nebulose presolari, ed è virtualmente inaccessibile da Terra, data la sua vicinanza al Sole. Una missione spaziale è quindi il mezzo più indicato per lo studio dei numerosi interrogativi ancora aperti su questo pianeta. La partenza di BepiColombo è prevista per l'estate del 2015, mentre l'arrivo al pianeta è previsto nel gennaio 2022.
Nel febbraio 2004 ESA ha pubblicato un Announcement for Proposal, allo scopo di aprire una competizione all’interno della comunità scientifica europea per la realizzazione degli strumenti scientifici da montare sulla sonda. A tale scopo, si è costituito il team SIMBIO-SYS (Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory SYStem), formato da scienziati di vari istituti italiani ed europei (Francia, Svizzera), finalizzato alla realizzazione dello strumento omonimo. Lo strumento è costituito da una suite di canali per il mapping dell’intera superficie del pianeta a media risoluzione spaziale, per l’osservazione di selezionate aree superficiali ad alta risoluzione spaziale e per il mapping spettroscopico ad alta risoluzione spettrale dell’intero pianeta. Del team di SIMBIO-SYS fa parte anche il Laboratorio di Fisica Cosmica e Planetologia (LFCP) dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte e del Dipartimento di Scienze Applicate dell'Università Parthenope (CoPIship di uno dei canali). Nel giugno del 2004 SIMBIO-SYS è risultato vincitore della competizione internazionale, e il team fornirà quindi per l’ESA lo strumento che comprende: un canale per la spettroscopia (VIHI, Visible Infrared Hyperspectral Imager); un canale per la mappatura superficiale stereo a media risoluzione (STC, STereo imaging Channel); un canale per la raccolta di immagini ad alta risoluzione spaziale (HRIC, High Resolution Imaging Channel).
Modello 3D del progetto meccanico della suite SIMBIO-SYS; da sinistra a destra si riconoscono VIHI, STC e HRIC (immagine Selex Galileo Firenze).
Il LFCP, come responsabile della HRIC, ha il compito di sviluppare il disegno, studiare le prestazioni, seguire la realizzazione e calibrare il canale ad alta risoluzione, anche in combinazione con gli altri canali dello strumento. La costruzione dello strumento è sotto la responsabilità di SelexGalileo di Firenze. Per questo progetto, ad oggi è attivo un finanziamento da parte dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) per un contratto di durata triennale che include altri contributi italiani alla missione ed è finalizzato alle attività degli Istituti scientifici.