GIADA consentirà, per la prima volta, di eseguire misure dirette di:
flusso di particelle solide emesse dal nucleo cometario in diverse direzioni e durante diverse fasi evolutive della cometa;
velocità, quantità di moto e massa di singoli grani provenienti dal nucleo cometrario.
Da questi dati è possibile derivare informazioni fisiche e dinamiche uniche sull'evoluzione del nucleo e della chioma in funzione della distanza eliocentrica:
distribuzione delle dimensioni dei grani sul nucleo e nella chioma;
velocità di perdita di massa dal nucleo;
rapporto di abbondanza gas/polvere;
relazione tra dimensione e massa dei grani e distribuzione delle velocità di emissione dal nucleo e velocità di volo;
correlazione tra flussi collimati di polvere ed aree attive del nucleo.
Inoltre, GIADA avrà un ruolo essenziale per la salvaguardia dell'intera missione poiché sarà in grado di porre in allerta la sonda nel caso in cui il flusso di polvere proveniente dalla cometa dovesse superare i limiti di sicurezza per altri esperimenti e per le parti vitali (ad esempio: pannelli solari) della sonda medesima.
I dati raccolti da GIADA saranno combinati con quelli di altri strumenti a bordo (ad esempio: camere nel visibile e nell'infrarosso, spettrometri di massa) per caratterizzare la popolazione dei materiali che costituiscono il nucleo e che vengono dispersi nella chioma.
I dati scientifici che GIADA è in grado di fornire contribuiranno in maniera determinante a compiere un poderoso salto di qualità nella conoscenza dei fenomeni evolutivi delle comete e della loro stessa origine.
GIADA e i suoi sottosistemi. Sulla parte alta si riconoscono le micro-bilance.
Lo strumento è costituito da tre moduli ed è dotato di tre tipi di sensori, sviluppati espressamente nel quadro del progetto:
un rivelatore ottico, che misura la luce diffusa dai grani che attraversano una sottile cortina di luce laser;
un dispositivo ad impatto, per misurare la quantità di moto rilasciata dai grani incidenti su una piastra di alluminio con cinque sensori piezoelettrici;
cinque micro-bilance a cristalli di quarzo, orientate in direzioni diverse, per misurare la velocità di deposizione di polvere.
I primi due sensori compongono il modulo GIADA 1 mentre le micro-bilance costituiscono il modulo GIADA 3. Lo strumento possiede inoltre una propria elettronica (alloggiata nel modulo GIADA 2) atta a svolgere varie funzioni di comando, a ricevere comandi dalla sonda, ad acquisire ed elaborare i dati provenienti dai sensori, ad inviare i dati elaborati alla sonda la quale provvede a sua volta a trasmetterli a Terra.
Lo strumento GIADA, attualmente a bordo della sonda spaziale Rosetta lanciata con successo il 2 Marzo 2004, è in viaggio verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che incontrerà nel 2014. Periodicamente lo strumento viene acceso per alcune ore allo scopo di effettuare dei test di controllo e di verifica del sistema e per evidenziare eventuali anomalie nel funzionamento. Finora si è riscontrato un comportamento nominale dello strumento durante tutte le fasi di volo.
Collaborazioni
L'esperimento GIADA è stato costruito da un consorzio internazionale, Rosetta Project office