Il TT1, acronimo di Toppo Telescope no. 1, è un riflettore di tipo Ritchey-Chretien
con rapporto focale f/8.5, specchio primario del diametro di 1.52
m e montatura altazimutale, interamente progettato dal gruppo
di tecnologia astronomica da Terra dell'OAC. Il team ha anche sovrinteso
la realizzazione della meccanica presso la ditta Irmac di Balvano
(PZ), la lavorazione dell'ottica, in Zerodur della Schott,
presso la ditta Marcon di San Donà di Piave (VE), e la
progettazione e assemblaggio della cupola fabbricata dalla Tucam
di Matera. Il gruppo di tecnologia ha costruito in casa la movimentazione
e l'elettronica di controllo, ha sviluppato il software
di gestione, e ha direttamente provveduto all'integrazione
dello strumento in sede.
Questo telescopio, secondo in Italia per
dimensioni e primo ed unico strumento professionale nel Mezzogiorno
continentale, è ospitato all'Osservatorio
Astronomico di Castelgrande, una stazione osservativa
che sorge su di un pianoro in vetta al monte Toppo, a 1250 m sul
livello del mare, nel territorio del comune di Castelgrande (PZ),
in una delle aree italiane con minor inquinamento luminoso.
Già negli anni Settanta, in seguito ad una campagna
di rilevamento del seeing, il Toppo era stato segnalato quale
miglior sito italiano e scelto per ospitare l'Osservatorio
Astronomico Nazionale (OAN), poi divenuto TNG e installato nelle isole Canarie, in Spagna.
Il progetto TT1 ha permesso all'OAC
di acquisire preziose competenze nei settori della progettazione,
integrazione, gestione e amministrazione di progetti complessi,
nonché della progettazione meccanica, ottica e dei sistemi
di controllo: competenze che sono state successivamente impiegate
in progetti di portata nazionale e internazionale. Il know-how
accumulato ha contribuito a far entrare l'OAC in progetti
tecnologici di assoluto rilievo internazionale quali VST e VIRMOS,
uno spettrografo per il Very Large Telescope (VLT)
dell'European Southern Observatory (ESO)ormai
operativo al Cerro Paranal.
La strumentazione del telescopio, la cui
scala sul piano focale è 16.18"/mm, consiste oggi
di:
una camera con rivelatore CCD Site di grado 0/1 con un
formato di 2k×2k e pixel di 15μm, realizzata nell'Osservatorio di Napoli e associata
ad un controller gemello di quelli usati al Telescopio
Nazionale Galileo (TNG),
riccamente dotata di filtri interferenziali;
una camera CCD di test, con formato 1k×1k, da poco
acquistata e da usarsi per gli allineamenti ottici e per il
commissioning;
uno spettrografo fabbricato in Danimarca e derivato da
prototipi ben collaudati (TFOSC = TT1 Faint Object Spectrograph
and Camera);
un
fotometro a tre canali, realizzato a Vilnius, Lituania
(TTCP = TT1 Three Channel Photometer) ed ampiamente collaudato presso
l'Osservatorio di
Loiano (BO).
A regime, il TT1 sarà uno degli strumenti
ottici di maggiore diametro fra quelli disponibili sul suolo nazionale
e, in particolare, il maggiore nel Centro-Sud.
Verrà così
ad essere colmato, almeno parzialmente, lo storico divario fra
le risorse locali di hardware d'osservazione a disposizione
degli astronomi nel Meridione e nel Centro-Nord del Paese: risorse
che, pur con l'attuale abbondanza di accessi a grandi strumentazioni
nazionali ed internazionali, conservano intatta la funzione formativa
per le giovani generazioni e per la promozione dell'astronomia
e delle scienze in genere.
Ma il TT1 sarà soprattutto uno strumento insostituibile
per quei programmi scientifici che richiedono un numero di notti
tanto elevato e sono dunque improponibili per i grandi telescopi:
per esempio programmi di survey e di monitoraggio di oggetti variabili
come lo studio di fenomeni di microlensing gravitazionale, o campagne
di osservazione di stelle variabili.