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Sulle tracce della cultura scientifica a Napoli attraverso le commemorazioni accademiche 

Maria Stellato¹

Supervisor: M. Capaccioli²,³
¹ Seconda Università degli Studi, Napoli
² Università degli Studi "Federico II", Napoli. Dipartimento di Scienze Fisiche
³ Osservatorio Astronomico di Capodimonte


Abstract

Per lungo tempo si è avuto della storia della cultura scientifica dell'ltalia meridionale un'idea molto riduttiva. L'attenzione, infatti, è stata rivolta verso altre aree geografiche come la Toscana di Galileo Galilei e i protagonisti del dibattito storiografico sono stati personaggi di primo piano come lo stesso Galilei, o personaggi stranieri quali Isaac Newton e Charles Darwin, oltre sembrava esserci il deserto.
Alla cultura scientifica meridionale del periodo che va dal Seicento al Novecento non è stato attribuito il giusto valore, forse perche non c'è stato un adeguato sviluppo industriale e capitalistico che, invece, ha investito altri paesi europei, mettendo in risalto i risvolti tecnologici e scientifici sul piano applicativo delle esperienze maturate nel campo della ricerca scientifica pura.
Non bisogna poi dimenticare l'esorcizzazione della fisica, della matematica, delle scienze naturali che fu operata all'inizio del Novecento dalla corrente filosofica dell'ldealismo. Gli ldealisti non percepirono, o non vollero percepire, l'evoluzionismo, la psicanalisi, la fisica einsteniana che offrivano una nuova interpretazione dell'uomo e del mondo e, poiché grande fu il prestigio degli idealisti, capillare fu la loro influenza. II tutto, contribuì alla scomparsa di libri, documenti, memorie.
La storiografia recente, invece, è sempre più impegnata in un lavoro di rivalutazione delle zone periferiche e di personaggi dimenticati o non conosciuti affatto. Molte notizie inerenti il panorama scientifico del Settecento e dell'Ottocento vengono oggi reperite anche dalle opere dei letterati, in quanto, in quel periodo non esisteva ancora una divisione netta tra cultura filosofica e cultura scientifica. Infatti, l'opera dell'umanista Pietro Napoli Signorelli (1731-1815) Le vicende della cultura nelle due Sicilie, la cui pubblicazione iniziò nel 1734, dimostra come il panorama scientifico del tempo fosse tutt'altro che un deserto. Anche 10 straordinario erudito e bibliotecario Gerolamo Tiraboschi (1731-1794) nella sua Storia della Letteratura Italiana presenta uno scenario ricco di eventi e personaggi scientifici.
E' solo con la prevalenza della cultura romantica e delle filosofie spiritualiste che le scienze e i loro protagonisti scompaiono dall'orizzonte degli storici urnanisti. Anche in età tardo positivista (fine Ottocento), quando si diffonde un nuovo interesse per la scienza. sono indagati solo i personaggi maggiori, quali il matematico, fisico ed astronomo Giovanni Alfonso Borelli, ma 1o stesso Benedetto Croce, nella sua Storia del Regno di Napoli del 1924, sembra indifferente alle ricerche sistematiche ed approfondite che il matematico napoletano Federico Amodeo fa sui suoi predecessori settecenteschi.
Di contro, oggi si assiste ad un progressivo ampliamento dell'orizzonte scientifico-culturale e nella nuova ottica un posto privilegiato occupano le Accademie. Attraverso 1o studio delle memorie e degli atti delle Accademie, il panorama diviene via via più ricco e chiaro. Alla ricostruzione storica basata su grandi personaggi si affianca una storia scientifico-culturale non meno importante i cui protagonisti risultano essere pressoché sconosciuti. E' necessario che questi occupino nella nuova storia che si sta scrivendo un posto nuovo adeguato al reale apporto della loro opera.
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