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Applicazione dell'IFS (Integral Field Spectroscopy) allo studio della galassia attiva NGC 262 

Diego Lodovici¹

Supervisor: M. Capaccioli¹,², A. Rifatto²
¹ Università degli Studi "Federico II", Napoli. Dipartimento di Scienze Fisiche
² Osservatorio Astronomico di Capodimonte


Abstract

Negli ultimi anni, gran parte degli sforzi nello studio dei Nuclei Galattici Attivi (AGN) si sono concentrati su tematiche che riguardano la loro fenomenologia. In particolare, lo studio delle regioni circumnucleari ed extranucleari degli AGN può fornire importanti indizi sulla loro origine e sulla loro evoluzione, in quanto è in queste regioni che si trova il gas e la polvere che alimentano e sostengono l'attività nucleare. Gli studi fino ad ora eseguiti sono basati sull'analisi e/o combinazione di immagini ottenute con filtri a banda larga ed interferenziali, sull'analisi delle righe d'emissione, e sulla spettroscopia a fenditura lunga, allo scopo di comprendere la struttura, le proprietà fisiche e cinematiche delle regioni emittenti a cui può essere associata l'attività nucleare. Una questione ancora aperta che viene messa in stretta relazione con l'origine dell'attività è se gli AGN risiedano preferibilmente in alcuni ambienti piuttosto che in altri, e se le diversità esistenti tra le varie classi di galassie di Seyfert siano di natura fisica (evoluzione), oppure di tipo geometrico, legate cioè all'orientamento in cielo della galassia rispetto alla linea di vista (modello unificato).
In questa tesi è stato applicato il metodo dell'IFS allo studio della regione circumnucleare della galassia attiva NGC 262. Questa tecnica, a differenza di quanto accade per la spettroscopia classica a fenditura, permette di acquisire dati in tre dimensioni: due spaziali (x ed y corrispondenti ad α e δ, ed una spettrale ), e di avere quindi un "data-cube" completo di informazioni fotometriche e spettroscopiche nell'intervallo di lunghezze d'onda in cui si è osservato. Questo aspetto è molto importante per lo studio degli AGN, in quanto permette di ottenere una mappa con informazioni puntuali sia del nucleo attivo, sia delle regioni circostanti.
Il lavoro può essere suddiviso in tre parti.
Una prima parte in cui vengono descritte le proprietà degli AGN, anche sulla base delle possibili teorie interpretative. In questa parte viene anche descritta, in modo succinto, la galassia oggetto dello studio di questo lavoro.
Nella seconda parte viene presentata la tecnica dell'IFS, descrivendo gli schemi dei principali metodi utilizzati per la sua realizzazione, ed i principali vantaggi rispetto alla tecnica della spettroscopia a fenditura. Viene fatta anche una descrizione dello strumento (MPFS) utilizzato per l'acquisizione dei dati e su come sono stati ridotti.
Nella terza parte viene descritta la tecnica utilizzata per la misura e la correzione dei flussi delle righe d'emissione, ed il modo in cui sono stati ottenuti i diagnostici utilizzati per le conclusioni del lavoro.
Il risultato ottenuto, in linea con quanto già noto per questa galassia, esclude comunque la possibilità che nelle regioni circumnucleari possano essere presenti regioni di formazione stellare che contribuiscano all'emissione osservata.
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