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Sul fondo antico della biblioteca dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte: arte e scienza nei frontespizi e nelle antiporte 

Imma Cecere¹

Supervisor: M. Capaccioli²,³
¹ Seconda Università degli Studi, Napoli
² Università degli Studi "Federico II", Napoli. Dipartimento di Scienze Fisiche
³ Osservatorio Astronomico di Capodimonte


Abstract

Lo spunto per la ricerca e emerso daIl'analisi dei libri che costituiscono il fondo antico della Biblioteca dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte. Infatti, la Specola partenopea, che ha sede in un edificio monumentale neoclassico di grande valenza storico-architettonica, ospita anche importanti beni culturali del settore librario, artistico - quadri e sculture - e della strumentazione scientifica. Il presente lavoro di tesi prende in oggetto, appunto, i libri del fondo antico della Biblioteca e s'inserisce coerentemente nel programma di studio, tutela e valorizzazione promosso dall'Osservatorio, che, pur essendo prevalentemente un Istituto di ricerca scientifica, favorisce al suo interno numerose iniziative in questo senso.
Data l'ampiezza del campo di indagine e la cospicuitià del materiale, la ricerca e lo studio si sono svolti in tre fasi progressive. Una prima fase preliminare, a causa della mancanza di una catalogazione iconografica, ha richiesto necessariamente la consultazione e lo spoglio di tutti i libri del fondo antico. Nella seconda fase è stato realizzato un laborioso ed accurato lavoro di censimento del corredo illustrativo delle opere, costituito da frontespizi figurati, antiporte, mappe stellari, tavole presenti in testo e fuori testo. II terzo momento, infine, ha implicato una delimitazione del campo di indagine ed una conseguente scelta della chiave di lettura del materiale stesso. Nel corso del mio lavoro presso il fondo antico, infatti, mi sono imbattuta in una varietià davvero notevole di illustrazioni che, a mio avviso, impediscono ogni restrittivo schema di classificazione. Hanno destato particolannente la mia attenzione la complessitià e la particolaritià di alcuni frontespizi ed antiporte, scelti prevalentemente da trattati di astronomia. Essi sono caratterizzati dalla presenza di marche tipografiche, parlanti o allusive, da vignette e da comici architettoniche, costituite da portali o archi trionfali e sono corredati da figure simboliche ed allegoriche, classiche e mitologiche, emblemi religiosi e santi patroni, oggetti comuni, elementi vegetali e strumenti scientifici, che si prestano in maniera esemplare ad un'analisi di tipo iconografico ed iconologico. A questo proposito è necessario far riferimento a precise scelte di metodo che sottendono tale tipo di approccio. In primo luogo, non è apparso esauriente apprestarsi all'analisi delle diverse composizioni, operandone una selezione puramente estetica o tematica, perche esse, al di là della valenza ornamentale, celano spesso una funzione allegorica ben più importante. Come ho tentato di dimostrare nel corso della trattazione, infatti, l'immagine diventa, non di rado, da parte di autori, di incisori e di tipografi un efficace mezzo di trasmissione di teorie filosofiche o cosmologiche che, travalicando i limiti dell'ambito strettamente scientifico, sconfinano in complesse problematiche sociali e religiose.
La seconda scelta di metodo riguarda proprio il fatto che non si puteva prescindere dall'analisi del contesto storico, culturale ed artistico-figurativo in cui le illustrazioni sono state ideate.
Ho escluso, infine, l'adozione di un unico criterio cronologico; infatti, ho preso in esame illustrazioni di testi prodotti in un arco di tempo abbastanza ampio, che va dalla fine del Quattrocento ai primi decenni dell'Ottocento, per rendere meglio comprensibile l'evoluzione del corredo decorativo ed illustrativo del libro antico di carattere scientifico, pur entro i limiti delle possibilità offerte da un fondo librario così eterogeneo.
In base alle finalità che mi sono prefissa, ho analizzato testi diversi per argomento, quali trattati di astronomia, opere di matematica e fisica, atlanti celesti e cataloghi di antichi strumenti astronomici; per periodo, comprendendo addirittura un incunabolo del 1488; per autori, dai piu insigni scienziati (Tycho Brahe ed Isaac Newton) ad esponenti del mondo religioso, (i gesuiti Cristophoro Clavio e Athanasio Kircher, il carmelitano Paolo Antonio Foscarini), e a studiosi (Francesco Fontana e Johann Gabriel Doppelmayer, in particolare), i quali sono stati importanti intermediari nella diffusione del pensiero scientifico.
Desidero esprimere la mia gratitudine al direttore, Massimo Capaccioli, e a tutto personale dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, per la disponibilità e per la gentilezza dimostratami nei lunghi mesi trascorsi presso l'Istituto. Ringrazio, in particolare, Emilia Olostro Cirella ed Enrica Stendardo, per la pazienza e la collaborazione con cui hanno accompagnato 1o svolgimento della mia ricerca; Mauro Gargano, Paolo Paura e Carmela Vasaturo, per avermi fomito una preziosa assistenza bibliotecaria; Giuseppe Esposito e Raffaele Trentarose, per le riproduzioni fotografiche delle illustrazioni che corredano la mia tesi; Romilda Cozzolino e Stefania Russo. Un sentito ringraziarnento va anche a Fabrizio Bonoli e a Marina Zuccoli del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Bologna.
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